Io e Chiara abbiamo finito la nostra ultima serie TV ed adesso dobbiamo trovare qualcosa che ci piaccia.
A voi la cronaca di questa ricerca perpetua e del perchè certe serie verranno amate o spietatamente bollate come CAGATE PAZZESCHE.

sabato 28 dicembre 2013

La terra di casa mia e la sospensione dell’incredulità

Ovvero come mai mi è piaciuto Homeland, ma ho smesso di guardarlo

[NO spoiler]


La sospensione dell’incredilità è un patto tra un autore ed il suo pubblico, un accordo silenzioso che si può ridurre più o meno così:
Se voi fate finta di nulla quando dico qualche cazzata, in cambio vi racconterò una delle più belle storie che abbiate mai ascoltato

Un esempio su tutti: basta mettere gli occhiali a Superman e nessuno lo riconosce più.

Veniamo ad Homeland

La serie non è nemmeno iniziata e l’autore stringe subito il patto con noi presentando la protagonista femminile: Carrie Mathison è un’agente della CIA coi controcoglioni, ma ha un disturbo bipolare e da 10 anni prende farmaci sottobanco per controllarlo. Nessuno all’interno della CIA conosce il suo segreto o si è mai accorto di nulla.
Carrie Mathison non è una semplice analista ancorata alla sua scrivania, svolge anche ruoli operativi; è così brava da aver lavorato sotto copertura in scenari poco adatti ad una donna bianca e bionda come Libano ed Iran.
E’ proprio uno dei migliori talenti della CIA, ci crediamo senza battere ciglio, senza chiederci chi o come si rifornisse dei suoi preziosi farmaci nei mesi che è stata in Iran.
Abbiamo accettato il patto che ci ha proposto l’autore: non facciamo domande che possano rovinare la storia, anche perché di un eroe senza macchia e senza paura non frega niente a nessuno, un vero eroe deve avere le sue fragilità, le sue debolezze.

Ci lasciamo trasportare e gustiamo Carrie Mathison mentre gestisce operazioni speciali, registra le conversazioni dei sospetti sfruttando i microfoni dei loro cellulari od usa la rete delle camere per il controllo del traffico sull’autostrada per rintracciare un’auto sospetta.

Nella seconda stagione il patto traballa.

Carrie Mathison, se non vuole essere reperita o tracciata da persone che hanno a disposizione i suoi stessi mezzi, sa che deve spegnere, se non buttare il cellulare. Invece no, lei lo tiene in tasca, telefona (!!!) per poi mentire spudoratamente agli altri membri dell’agenzia.
Non si tratta di sporadici scivoloni, ma proprio della diffusa sensazione che per Carrie non siano valide le regole che valgono per il resto del mondo.

Il patto è rescisso: non si tratta di sorvolare su alcuni dettagli, ma di sentirsi presi per il culo.

Caro il mio autore, mi devi raccontare una storia verosimile e scriverla bene, in modo che alla fatidica domanda “potrebbe succedere davvero?” devo poter dire al mio io rompicoglioni: “Stai zitto: è una bella storia e voglio crederci!”



Come la vede Lapo
Giudizio Sintetico&Ponderato: Era Caruccio

lunedì 28 ottobre 2013

3 Episodi pilota finiti fuori strada

Tante serie nuove cercano di conquistare un piccolo spazio di visione settimanale, queste ci hanno fatto perdere tempo. Ecco che devo venire su internet a sfogarmi :-D

The Millers


Siamo nel 2013, e gli ammerigani è dagli anni ‘50 che mettono le risate finte nelle loro produzioni comiche. A volte le battute e le situazioni funzionano da sole, a volte hanno bisogno del “rinforzino”.

Adesso immaginatevi questa situazione comica.

L’odiosa e tirannica matriarca della collezione di rintronati che il protagonista chiama famiglia, dopo essere stata lasciata sui 65 anni dal marito, si sbronza in pigiama, mangia una cofana di gelato e ci prova con gli invitati in casa al grido di “io non posso rimanere incinta”.

AHAHAHAHAHAHAHAHAH (le risate finte)

 Ero troppo impegnato a cercarmi la mascella che era cascata in terra per articolare anche un debole “Cazzo ridi?!?!?”
Non abbiamo neppure finito l’episodio.

Come la vede Lapo
Giudizio Sintetico&Ponderato: UNA MERDA



Chickens


La commedia all’ammerigana non ha funzionato, proviamo con quella in costume all’inglese.

Nell’amena Campagnoville in Inghilterra tutti gli uomini sono al fronte per la prima guerra mondiale, tranne I tre protagonisti:
Il riformato per piedi piatti, guerrafondaio ma fifone
Il mandrillo stupido che ne vuole approfittare per portarsi a letto mezzo villaggio
Il pacifista che protesta contro la guerra sfoggiando un impeccabile quanto misterioso nodo di stile germanico alla cravatta

Qualche battuta carina in qua ed in là, ma molte sparate a vuoto.
All’inizio temevo che fosse una sorta di Downtown Abbey umoristico, purtroppo del polpettone per signore devo rimpiangere l’accuratezza storica: per dare spazio al personaggio del mandrillo si fa e si parla di sesso quasi liberamente; dov'è finito il classicissimo niente sesso, siamo inglesi!?.

Come la vede Lapo
Giudizio Sintetico&Ponderato: INUTILE



Witches of East End


Il filone comico non ha funzionato, proviamo con qualcosa di più dark.
Purtroppo sembra di essere precipitati in un harmony scritto male e di fretta con quel tocco di soprannaturale che va di moda da Twilight in poi.

Ci sono le streghe, ma non sanno di esserlo!

Una è troppo impegnata a fare la bibliotecaria a cui piace lui che si è appena lasciato con Tizia perché quando aveva chiesto di uscire a lei pensava che scherzasse, ed Una è quella intelligente!

L’Altra fa la barista “poppe in mostra” al baretto del posto ed è fidanzata ufficialmente col biondo e mascelluto erede della famiglia di miliardari della zona, così fidanzata che al party di fidanzamento, scoprendo che il biondone ha un fratello moro che sprizza fascino da bel tenebroso da ogni poro, gli salta addosso in bagno nel rifacimento di una qualsiasi copertina di libro rosa che veda lui con la camicia sbottonata che sostiene lei che, con un vestito lungo rosso, inarca la schiena abbandonandosi al maschio abbraccio.

Durante la visione notavo in bella mostra l’hashtag per commentare la puntata su twitter, eccoli serviti!

Se pensate che i miei deliri vi abbiano fatto perdere tempo, sfogatevi su internet condividendo il post :)

lunedì 29 luglio 2013

L'umorismo, il brodo allungato e.. la MA***A della loro mamma!


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Puntate viste: tutte sino ad oggi (s01-s08)

Come la vede Lapo

Penso che non ci sia nessuno che passi di qui, per caso od attratto dagli slippini di Spartacus (il post più visto di tutto il Blog ndL) che non sappia di quale serie stia per parlare, ma se non conoscete "How I met you mother" o l'italica versione "E... alla fine arriva Mamma!" vi faccio un brevissimo sunto con le figurine.

C'è Paperino che vuole raccontare ai figli (ritratti qui sopra) l'epopea di come dopo anni di estenuanti ricerche sia riuscito a conoscere la loro mamma.
Ad inframezzare la serie di peripezie romantiche di Paperino le vicende dei suoi coinquilini Franco e Ciccia, eterna coppia.

A loro si uniscono due compagni di bevute del pub: Strapottona e Barney Stinson



 Vi devo davvero dire chi è Strapottona?!?

Purtroppo Paperino è logorroico ed inconcludente e per raccontare questa storia la prende sin troppo larga, da qui il materiale per poter fare più di una stagione.

La serie garantisce, soprattutto grazie a Barney Stinson ed a Strapottona, risate, tormentoni, situazioni comiche e paradossali, citazioni e... Barney Stinson!
Tutto perfetto per quattro stagioni, poi siamo arrivati alla quinta e le situazioni comiche hanno iniziato a mostrare la corda.
Alla sesta sono aumentate le situazioni paradossali che non fanno ridere.
Alla settima anche i tormentoni hanno iniziato a stuzzicare sempre meno l'ilarità.
L'ottava stagione si può riassumere così: una noia forzata il cui livello comico è quello di Nando Martellone. Potrei allargarmi e dire che queste ultime due stagioni sono lo specchio della parabola del Nando nazionale (per approfondire qui e qui), ma questa serie voglio solo ricordarla così:









Anche gli sceneggiatori sanno benissimo che hanno finito le banane, ma di fronte ai $$$ dei produttori l'unica cosa che puoi fare è sfogarti tramite la bocca dei due ragazzini che nel lontano 2005 si sono seduti su quel divano:




Giudizio Sintetico&Ponderato: NUN SE NE POLE PIU'!!!!

sabato 13 aprile 2013

In Anteprima Internazionale: Da Vinci's demons

Debutto col botto per il nostro nuovo guest blogger Yuri


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Puntate viste: s01e01
Come la vede Yuri

All’Odeon di Firenze è stata presentata in anteprima mondiale la serie tv “Da Vinci’s demons”. C’era il cast al gran completo. Tutto gestito dalla Toscana Film Commission, con la supervisione dalla splendida Camilla Toschi, direttrice del cinema. (Quindi il DAMS non è solo un parcheggio per nullafacenti o una comunità di recupero, ma anche una fucina di talenti ndY).

Prodotta dalla statunitense Fox e creata da David S. Goyer, quale miglior battesimo se non nella città del nostro Leonardo? “Nostro” poiché per noi è sottointeso che ci si riferisca al genio poliedrico del Rinascimento, ma negli Usa di Leonardo ce n’è solo uno: Di Caprio. Ecco perché nel titolo è stato preferito il cognome Da Vinci, ammette il regista.

E’ un Leonardo ops… volevo dire un Da Vinci inconsueto quello che ci viene mostrato: durante gli anni della giovinezza, quelli meno conosciuti, che ha permesso così allo sceneggiatore di sbizzarrirsi sulle varie peculiarità del personaggio.
Interpretato da Tom Riley, ci appare drogato, abile spadaccino, amante eterosessuale e passionale, bello e muscoloso, scaltro nel negoziare, eroico, altruista e, chiaramente, un vulcano di idee, progetti e realizzazioni –insomma qualcosa di vero c’è. Nella prima puntata l’artista è in fase emergente, ancora lavora alla bottega del Verrocchio, tuttavia la sua ambizione lo porterà fino alla corte di Lorenzo de Medici, proponendosi con fiuto non come pittore o scultore, ma addirittura come ingegnere militare. E riesce ad ottenere una convocazione dal mecenate fiorentino, proprio grazie ad un ritratto regalato furtivamente alla sensuale ed accattivante Lucrezia Donati, ovvero la Gioconda, interpretata da Laura Haddock. La quale, con modi e tempistiche molto attuali, si concede al conquistador de Empoli, pur essendo l’amante preferita di Lorenzo. Ma è anche un Da Vinci tormentato da visioni, ricordi sbiaditi, paure che vengono a galla dal più profondo della sua intimità, che lo rendono perciò vero, vulnerabile, umano. Omicidi, spionaggio, politica, congregazioni, libri segreti e il misterioso culto “I figli di Mitra” fanno da cornice alle sue vicende per otto puntate da un’ora l’una. La serie promette un gran numero di telespettatori.

Gli ingredienti ci sono tutti: un personaggio storico tra i più affascinanti, azione, mistero, suspense, sesso e amore, giochi di potere e anche attimi grotteschi. La gente questo vuole e la Fox questo dà. E chi se ne frega se la storia è intrisa di falsi storici o se il protagonista sembra più Fonzie che un artista del ‘400. Quando il pubblico si mette davanti alla tv, vuole fantasticare; e questa serie ci riesce.

mercoledì 27 marzo 2013

Ragazze brutte, grasse e con tanti problemi





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Puntate viste: s1 e s2 (tutte)

Come la vede Chiara

Non è il titolo di un annuncio fetish, ma l'idea alla base della nuova serie targata (strano ma vero) HBO. Ambientato a New York, le Girls sono quattro amiche che dividono case, gioie, speranze, trionfi e malumori della loro generazione. E sesso ovviamente.
Già visto? Già sentito?

Forse.
Del resto le quattro amiche con Sex and the City ci sono cresciute e non ne fanno mistero, anzi, lo idolatrano. Ma questo è tutto, non ci sono altri paragoni tra le due serie perché sono due cose completamente diverse. Personalmente, le cronache di Carrie sulla vita amorosa dei newyorkesi mi hanno divertito e tenuto compagnia per anni. Era l'inno delle single, gioioso e dissacrante. E all'epoca io ero felicemente single. (aggiungo altrimenti Lapo mi tira: ora sono felicemente impegnata!)

Carrie Bradshaw a 16 anni
(prima di rompersi il naso)
Qualche tempo fa, in occasione del prequel The Carrie diaries ho rivisto per intero la serie sul sesso e la città. Sarà che non ho più vent'anni (da oltre dieci anni) ma tutto ciò che un tempo trovavo divertente ora mi sembra vuoto e superficiale, per questo mi piace guardare Girls. Alle ragazze non frega niente delle Manolo. Non passano da una storia di letto all'altra in cerca del vero amore.
Loro sono giovani, tormentate, e dannatamente vere.

In tanti si sono chiesti come questa serie abbia potuto avere successo. E' brutale. Se amate il glamour, il rosa shocking e avete nostalgia di una compagnia del Dottore (sempre sia lodato), allora guardatevi The Carrie diaries ed evitate Girls. Vi rovinereste solo la giornata.


La protagonista, Hannah, si sbrodola con i cereali. Per carità lo faccio anche io. Ma pensando a lei mi vengono in mente decine di aggettivi: volgare, noiosa, invidiosa, arrogante. Irritante. Fastidiosa. Semplicemente fastidiosa. C'è qualcosa in Hannah di radicalmente sbagliato, è una sensazione che si annusa di continuo, in ogni istante del telefilm.

Hannah prende di petto le avversità 
E' stato scioccante per me scoprire che la serie è stata creata proprio dall'attrice che la interpreta (Lena Dunham). Si è dipinta come nessuna donna vorrebbe apparire, con tutte le nevrosi e le pazzie messe a nudo. A volte però è come guardarsi allo specchio. Forse è proprio per questo che Hannah fa paura e attrae allo stesso tempo. Lei incarna la speranza disillusa, quelle barriere che i film non ti dicono mai. Pochi hanno vero talento. Gli altri devono sudare sette camicie e tutto l'armadio invernale per farcela. E non tutti resistono. Hannah è stressata perché vuole diventare scrittrice ma non ci riesce, e non perché sia un'incapace, tutt'altro. Scrive benino, da quello che il telefilm lascia intendere, ma semplicemente non ha ancora trovato la rotta giusta per imbrigliare una storia di successo. Così fa quello che le persone stressate fanno: s'inventa delle scuse. 

Gli altri personaggi della serie hanno grandi potenzialità. Marnie è dolce e bellissima in una città dove la bellezza si trova ad ogni angolo di strada. Jessa è una scazzona, uno spirito libero. Ha avuto un'infanzia infelice e per questo si sente in diritto di sfruttare le persone. Shoshanna (gli amanti di Tarantino facciano la ola) è la tipica verginella ingenuotta che piano piano si scopre.

Girls
Da sinistra a destra: Marnie, Jessa, Hannah e Shoshanna



Poi ci sono i personaggi maschili, ma quelli ve li risparmio. Insomma, Girls non è il classico telefilm che aspetto a gloria quel giorno speciale della settimana, quando c'è c'è. Però non riesco a staccarmene. La storia è accattivante e i colpi di scena lasciano letteralmente col fiato mozzo. Adesso c'è la pausa e la produzione sta lavorando alla terza stagione che uscirà... boh! Ma sicuramente la vedrò.

Giudizio Sintetico&Ponderato: Gradito Passatempo (coi peli sullo stomaco)